Poeta lettone. Dopo gli studi a Kuldīga, insegnò nelle scuole
elementari e ginnasiali, affiancando l'attività didattica a quella
letteraria e in particolare poetica. Esordì come poeta nel 1895 con la
raccolta
Accordi, opera intimistica, ancora caratterizzata da stereotipi
espressivi romantici; nelle raccolte successive, invece, si fece più
sensibile alle problematiche sociali e ai temi popolari, avvicinandosi alla
Corrente nuova, divulgatrice di idee progressiste. Ne sono esempio le opere
Due mondi (1899), dedicata alla vita dei pescatori del Baltico,
Il
figlio della vedova (1900), sulle condizioni di vita dei contadini,
In
lontananze assolate (1911), poema satirico contro la borghesia lettone, e
Dalla notte al mattino (1921), ispirata dalle rovine della prima guerra
mondiale. Non mancano opere di ispirazione religiosa come
Ciò che
mormorano le palme della Palestina (1937), ma il tema costante nelle poesie
di
P. rimane il grande amore per il suo popolo e per la sua terra, come
in
Sentieri lontani, figure vicine (1921) e
Lidi lontani (1934)
(Bauska, Curlandia 1874 - Riga 1940).